da http://crisis.blogosfere.it
di Pietro Cambi3 Giugno 2009Una notizia davvero clamorosa, segnalata peraltro da un lettore del nostro forum, è passata quasi completamente sotto silenzio.
Durante un normale controllo di routine, la Guardia di finanza Italiana e la polizia di frontiera Svizzera hanno fermato un paio di distinti giapponesi con una bella valigia.
Forse li ha insospettiti il vederli tutti impettiti in un treno di pendolari, di quelli che si fermano a tutte, ma proprio tutte le fermate. Forse è stato il sesto senso dei nostri "canarini". Fatto è che, dopo aver dichiarato che non avevano nulla da dichiarare, i due hanno aperto la valigia e, in un doppio fondo, sono stati trovati dei titoli di stato americani. Per
134 miliardi di dollari. Miliardi, si.
Sono, tra l'altro, dei titoli MOLTO particolari, in tagli da 500 milioni e da un miliardo di dollari L'UNO.
Come è evidente sono titoli che NON si usano nelle transazioni tra privati ma solo ed esclusivamente in quelle tra stati.Ci sono parecchi campanelli che trillano nelle orecchie dei complottisti come me e Debora, in questa vicenda.
Punto 1: Sono falsi? ancora non si sa, stanno cercando di capire.
SE sono falsi sembrano fatti da veri e propri maestri del settore, imitati perfettamente, grana, filigrana e tutto il resto. Il gioco, ovviamente, varrebbe la candela.
Se sono falsi la stangata (la più grande di sempre, immagino) era destinata non certo a un qualche facoltoso tonto ma, probabilmente, a un qualche "potente", desideroso di garantirsi un futuro per qualche secolo in cambio di servigi, con tutta evidenza, cospicui.
Ma se invece fossero veri? Beh, a maggor ragione, la cosa fa rizzare le antenne.
Poniamo che qualcuno dei potenti di cui sopra abbia una qualche ideina su come butta nell'immediato futuro e che questa ideina non sia per niente positiva.
Poniamo che stia disegnando una bella traiettoria di uscita...
Poniamo che ci sia URGENTE bisogno di garantire a qualcuno una ENORME pensione in cambio di ENORMI favori...
Per dare una idea delle dimensioni della vicenda, potete
verificare da soli che la cifra in questione, del tutto casualmente, corrisponde quasi esattamente all'importo TOTALE dei bonds che a Marzo 2009 erano nelle mani di investitori russi.
Casualmente? Mbuh...ecco...
L'intrigo è spesso, pazzesco, tutto da scoprire.
Ovviamente, tra i nostri giornali, almeno finora non se ne è accorto quasi nessuno.Eccerto: cosa volete che sia una cosuccia come questa in confronto della prematura diperatita per altri lidi di KAKA.
O tempora o Mores..
-----------------------------------------------------------
da http://crisis.blogosfere.it
di Pietro Cambi17 Giugno 2009UPDATE: la notizia sta pian piano facendo breccia sui media americani, qui un recentissimo
Articolo del Los Angeles Times, che riporta le fonti originarie da cui è partito tutto, ovvero la semisconosciuta agenzia di stampa Asia news, che a sua volta faceva riferimento ad alcuni bloggers e siti vari di informazione libera ed alternativa che facevano riferimento a noi.
Nel frattempo ieri hanno fermato un imprenditore romano con 15 MILIARDI di euro in bonds giapponesi, forse falsi, mentre cercava di passare la frontiera di Brogheda.
Sarebbe stato, appunto,se non l'avessero beccato dieci giorni dopo i due ormai celebri spalloni giapponesi, il maggior sequestro di sempre.
Ovviamente, a questo punto, mi pare opportuno chiedersi cosa sta succedendo.
Falsi o veri che siano questi titoli, qualcuno li sta FRENETICAMENTE accumulando in Svizzera. Non c'e' bisogno che vi spieghi perchè si accumulino enormi valori in Svizzera, piuttosto che nel proprio paese. Non c'è bisongo che vi dica che, per uno che beccano, ce ne sono dieci o magari cento che passanno.
Qualcosa di ENORME sta succedendo, ENORMI quantità di valute e di titoli esigibili si stanno accumulando, freneticamente, in Svizzera e sarebbe bello che qualcuno si chiedesse il perchè e verificasse.
Magari il governo Svizzero, magari il nostro, gli italici media, in ogni caso, per non essere bruciati dalla stampa internazionale, farebbero bene ad interessarsene.
SE i bond giapponesi ed americani fossero falsi, tra l'altro, l'affaire sarebbe ancora più enorme, se possibile, come ho già ampiamente scritto anche in questo post.
Sono ormai passati dieci giorni dal clamoroso sequestro di 134.5 miliardi di dollari in obbligazioni del tesoro americano, ma solo Crisis e pochi altri blog italici hanno cercato di valutare e analizzare l'enormità del fatto, sia che si tratti di titoli autentici sia che si tratti di titoli falsi.
E' incredibile ma, mentre
in tutto il mondo fioccano le ipotesi, i commenti e gli scenari, in Italia la stampa nazionale continua il suo distratto ed a questo punto alquanto sospetto silenzio.
In questo vuoto di notizie istituzionali fioccano le tesi complottarde più grosse e c'è anche chi ricorda come quella di contraffare titoli di stato è una usanza che è storicamente stata rispettata dalle banche CENTRALI di molti paesi, durante la seconda guerra mondiale.
In pratica le banche centrali emettevano titoli DUE VOLTE con le stesse serie, appioppandoli ad ignari investitori, senza alcuna copertura finanziaria.
Tutto andava bene, ovviamente, finchè ambedue gli investitori si fossero presentati all'incasso. D'altronde con il paese in guerra e le finanze in una situazione drammatica non si poteva certo andare troppo per il sottile, giusto?
Del tutto casualmente i fondi ancora non impegnati del famoso progetto di salvataggio delle banche USa sono proprio 134.5 miliardi.Sempre del tutto casualmente il totale dei fondi in bond americani detenuti da cittadini o enti russi è sempre intorno a questa cifra.A qesto punto, torno a ripetere, i casi sono 2:
1) I titoli sono originali (qualche dubbio c'e' per i dieci cosidetti bonds Kennedy, che, con la data del 1934, sono alquanto sospetti). In questo caso uno stato o una istituzione di queste dimensioni stava cercando di portare in Svizzera una cifra enorme in bonds american, cifra che poteva solo servire o come superscialuppa di salvataggio ( improbabile ed inutile, carta straccia nel caso di un armageddon di dimensioni mondiali) o come garanzia per qualche transazione ancora più ENORME, talmente enorme dall'essere addirittura vitale per la sopravvivenza di uno o ambedue gli stati/enti coinvolti.
2) I titoli sono falsi. Data la taglia, però, in questo caso si tratta di una stangata o tentata tale da parte di uno Stato o di un ente di tali dimensioni nei confronti di un altro Stato o ente di analoghe dimensioni.
La più ricca delle mafie, il più ricco degli imprenditori, il più spregiudicato degli squali della finanza non possono ne potevano controllare direttamente che una frazione di questa cifra.
E' in ogni caso un affare enorme. Un caso internazionale in grado di sovvertire l'ordine mondiale sia sotto il profilo finanziario che sotto quello politico. La mamma di tutte le patate bollenti. Senza precedenti. Appassionante.
Una perfetta storia balneare, (qualcuno ha detto che Le carre' si starà mordendo le mani) oltretutto in grado di distrarre gli italici cittadini da manovrine e intrallazzucci molto più vicini, terra terra e nostrani.
Ma allora perchè non ne parla nessuno, in Italia, o quasi?Comunque la vogliate vedere è la prova di almeno una delle due seguenti cose:
1) Le redazioni dei principali organi di informazione sono strapiene di incompetenti che non sanno riconoscere la notizia del secolo nemmeno se gliela sbattono sul muso.
2) Le redazioni dei principali organi di informazione, almeno ai livelli "alti", dove si decide il taglio redazionale, sono piene di "velinari" che non fanno un passo senza prima consultare l'editore, l'azionista, i principali "pubblicitari" e i propri referenti politici.
La cosa più probabile è che siano, in buona parte, vere entrambe le cose. Per ora, finchè dura, finchè duriamo, ci e Vi resta la rete, per informarsi. Godiamocela finchè dura...
-----------------------------------------------------------
da http://crisis.blogosfere.it
di Pietro Cambi26 Giugno 2009Un fantasma si aggira per i felpatissimi corridoi dei palazzi della finanza mondiale. Si tratta, l'avrete capito dal titolo, di quella che ho chiamato la "stangata del millennio".
Fin dall'inizio della storia, infatti, era evidente che, veri o falsi che fossero, i 249 bonds erano parte di un gioco enorme dove qualcuno avrebbe fatto, in un modo o nell'altro, la figura del frolloccone. Intanto stiamo ai fatti. L'istinto ed il buon senso avrebbero preteso che i titoli fossero falsi. Tuttavia detenere titoli falsi, nel nostro paese, è un reato punibile con l'arresto, a maggior ragione se c'era, come in questo caso, la seria possibilità di fuga dei due misteriosi "spalloni", sedicenti giapponesi.
Invece, come
espressamente dichiarato dal Colonnello della Guardia di Finanza che aveva effettuato l'arresto, i due "uomini d'affari giapponesi" sono stati immediatamente rilasciati, dopo aver trattenuto, ovviamente, i titoli.
Quindi, tanto per cominciare vi sono due possibilità:
1) I titoli sono stati ritenuti, almeno in prima istanza, veri e i due "giapponesi" non potevano quindi essere trattenuti.
2) I titoli sono stati ritenuti probabilmente falsi, almeno in parte
MA sono arrivati ordini ben precisi DALL'ALTO, che hanno imposto al povero colonnello, obtorto collo e forse anche extra-Legem (o almeno super-legem, per gli amanti del legulese) di lasciare andare i due figuri, per superiori motivi di stato.
Cosa ne sappiamo PER CERTO, sull'originalità dei titoli, a distanza di due settimane? Sinceramente, niente di sicuro. In effetti numerosi quotidiani hanno riportato la dichiarazione di un funzionario della Federal Reserve, che affermava che i bonds in questione, da lui visti solo a partire da una immagine inviatagli, non solo erano falsi ma che non poteva essere altrimenti, visto che il residuo circolante cartaceo ( i bonds sono emessi solo in forma digitale da decenni) è largamente inferiore alla cifra sequestrata. Questa dichiarazione, come credo risulti evidente, invece non prova nulla. Intanto perchè, per quel che posso capire, potrebbero esservi bond che, pur emessi non risultano tra il "circolante" in quanto, ad esempio emessi a garanzia di un prestito tra banche centrali.
Inoltre, anche se qui scendiamo sul complottismo, non sarebbe la prima volta che banche centrali, messe alle strette, emettono bond in duplice copia, gli uni ufficiali e con una debita copertura finanziaria, essendo stati messi "a bilancio" gli altri non "coperti", ceduti in forma riservata all'interno di rapporti tra banche centrali, contando sul fatto che, per la loro taglia e/o caratteristiche e/o rendimento tali bonds siano tenuti come investimento dallo sfortunato sottoscrittore, che così non si renderà conto di avere tra le mani solo "carta straccia", difficilmente onorabile in caso di richiesta di liquidazione, in tempi di crisi.
Insomma: un funzionario della Federal Reserve, tale Stephen Meyerhard vede una FOTO dei bonds e dice che sono falsi, mentre un funzionario della Guardia di Finanza che ha già avuto a che fare con casi simili ed in ogni caso è sicuramente più che competente, vede questi titoli in "carne ed ossa" ed è così poco convinto che si tratti di falsi da rilasciare i due presunti giapponesi?
Vedete bene che la cosa non torna.
Infatti il caso NON è affatto ufficialmente chiuso,
qui in Italia, nonostante i sospironi di sollievo di molta stampa americana, terrorizzata per i contraccolpi sul dollaro di questa vicenda di cui si è parlato, parrebbe anche al G8 finanziario tenutosi alcuni giorni fa. Oviamente si rincorrono le notizie, con tanto di dichiarazioni di Pm, etc etc.
Resta il fatto che
una nota UFFICIALE che attesti, nero su bianco, che i documenti sono falsi, ancora non c'è. Ma c'e' di piu'.
Asia News, un sito italo-asiatico di informazione collegato al PIME, Pontificio Isituto per le Missioni Estere, è stato il principale altro sito di informazione italico oltre a questo blog ad aver riportato per tempo la notizia ed a cercare ulteriori notizie e spunti di "indagine giornalistica".
Essendo un sito multilingue è ai suoi articoli che hanno fatto riferimento la maggior parte dei media internazionali e, di riflesso, anche nostrani.
Il sito è gestito da Padre Bernardo Cervellera che non è un oscuro missionario, ma l'ex Direttore di Agenzia Fides, la prestigiosissima agenzia di stampa del vaticano.
Una persona, quindi estremamente competente, sicuramente non avventata nei suoi articoli. Bene.
In un recentissimo articolo, Padre Cervellera ricostruisce, in stretta analogia con quanto più volte scritto qui, i motivi per i quali i famosi bonds potrebbero essere autentici, ribadendo che, anche in caso siano falsi, deve necessariamente esservi un intrigo internazionale di grande dimensioni alla base della storia, come dimostrerebbe il mancato arresto degli spalloni.
Ma c'è di più. Padre Cervellera dichiara che "Da fonti riservate, la cui attendibilità AsiaNews non può verificare, si afferma che uno dei due giapponesi fermati a Chiasso e poi rilasciati sarebbe Tuneo Yamauchi, cognato di Toshiro Muto, fino a poco fa vice-governatore della Banca del Giappone".
Non credo che debba dirvi come le fonti di cui può disporre l'agenzia di notizie del vaticano non debbano che essere buone.
Quindi, ricapitolo
PARREBBE che il cognato del vicegovernatore della banca del Giappone, insieme ad un compare, stesse cercando di contrabbandare titoli, autentici o falsi che fossero, in Svizzera, con l'evidente scopo di usarli per accedere a qualcosa ad essi preferibile.
Capite bene che liberarsi di centinaia di miliardi di dollari di bonds americani di nascosto può avere, nel caso di persone evidentemente ben informate, una SOLA spiegazione.
Una necessità assoluta di recuperare almeno una parte del valore "di facciata" prima che sia troppo tardi.
Anche se fosse una "stangata" è evidente che può essere stata messa in atto solo da qualcuno con NOTEVOLE credibilità, vista le cifre in gioco e solo in un contesto in cui operazioni di questo genere stanno avvenendo in misura almeno comparabile.
Vediamo se sono più chiaro: quel che ci dice questa storia, al minimo, è che c'è una sotterranea quanto imponente fuga dal dollaro. Questo a sua volta può implicare una sola cosa.
Che, non ai livelli di noialtri poveri miseri bloggers ma a quello degli istituti centrali si sta scappando, il più velocemente e silenziosamente possibile da un chiaro rischio valutario legato al dollaro.
Questo significa, sostanzialmente che il meltdown, il default, l'iperinflazione, quel che volete, non è più una teoria ma una fatto previsto e ritenuto altamente probabile.
A questo punto, da complottardi, sarebbe da chiedersi perchè un giornalista stimato, una persona con una certa posizione e una importante carriera, possa mettere tutto a repentaglio diramando notizie così esplosive. Credo che non dipenda dal caso, credo che, in qualche modo, il Vaticano o magari alcuni suoi autorevoli esponenti, come Padre Cervellara, abbiano deciso che la misura è colma e che non hanno voglia di coprire ulteriormente i torbidi giochi della finanza.
Forse si tratta di cercare di dividere, in tempo utile, i propri destini da quelli del grande capitalismo, storicamente non esattamente un nemico, basterà ricordare il caso del Banco Ambrosiano, millenni fa.
Forse la Chiesa comincia a ricordarsi, dopo tutto, quali sono gli interessi che dovrebbe cercare di difendere.
Forse, semplicemente, abbiamo a che fare con un giornalista che fa il suo mestiere ed il suo dovere e cerca di informare.
In ogni caso, manco a dirlo, in Italia, a distanza di 24 ore dallo scoop di Padre Cervellara, non se ne è ancora accorto nessuno, mentre, a livello mondiale, la faccenda sta esplodendo.